Quali tecniche usare per un buon ritratto fotografico

Il Melograno | 19 Agosto 2021
Quali tecniche usare per un buon ritratto fotografico

Il ritratto fotografico è senza dubbio uno degli aspetti più interessanti della fotografia, una vera e propria arte dell’imprimere i soggetti e di suscitare emozioni contrastanti.

Il tutto è realizzabile attraverso delle semplici tecniche fotografiche base per il ritratto, accortezze quali le giuste impostazioni reflex, l’uso appropriato della luce o la capacità di valutare la posizione di un soggetto all’interno di un contesto ambientale.

Tutti questi comportamenti risultano indubbiamente d’importanza imprescindibile per la riuscita di un buon ritratto fotografico, ma quello che è all’origine di un lavoro unico e irripetibile è senza dubbio la sensibilità verso le persone.

Molto spesso si tende ad acquistare attrezzature costose, a studiare le più sfaccettate impostazioni di una macchina fotografica per i ritratti, per poi rimanere in un angolo a scattare un ritratto fotografico da lontano.

Le migliori tecniche fotografiche di ritratto devono essere condite da una grande creatività. Prima di posizionare la fotocamera e cercare l’inquadratura perfetta, sarebbe ideale partire dall’idea finale che ci si è prefigurata nella mente: che tipo di ritratto fotografico si vuole creare?

L’arte sta nel ricercare con cura la migliore luce per la situazione che si vuole ottenere, scegliere una scenografia all’interno dell’illuminazione preferita e porre il soggetto in condizione di essere valorizzato.

Infine, comunicare con il/la protagonista per assicurarsi un’espressività che possa raccontare qualcosa di sottile o di evidente a chi osserverà il ritratto. Se, inoltre, si vuole che la persona ritratta gradisca l’immagine che gli è stata scattata, la completa esperienza dev’essere serena, in modo da dare vita a un ritratto fotografico in cui sia palpabile l’emozione positiva o profonda sperimentata dal soggetto in questione.

L’attitudine è importante, fa parte delle basilari tecniche fotografiche di ritratto, perciò è utile mantenere un atteggiamento piacevole e ben disposto verso il proprio soggetto, in modo da rendere giustizia allo studio pregresso delle impostazioni reflex per il ritratto fotografico.

Tecniche per un buon ritratto fotografico

La passione e l’entusiasmo saranno quindi contagiosi e il ritratto mostrerà una o più emozioni, quella della mano e quella del volto.

La luce, l’attrezzatura, la location, si basano su una previsione e un’accortezza sensibilmente efficaci, poiché un ritratto fotografico è innanzitutto una questione di fantasia.

L’importanza del trasporto personale e dell’impegno pratico nel ritratto fotografico vengono ampiamente approfondite nella seconda parte del Corso di Fotografia che ha luogo presso il Melograno: un percorso di apprendimento che accompagna chiunque voglia apprendere i fondamenti più importanti dell’arte di fare foto.

Qualora le persone coinvolte si sentissero pienamente a proprio agio e avessero una percezione di benessere nel rivedere la propria immagine fotografata, a quel punto l’obiettivo di ottenere un vero ritratto fotografico sarà stato raggiunto.

Impostazioni per il ritratto fotografico: scelta della tipologia

All’interno della categoria relativa alle tecniche fotografiche per il ritratto, si deve necessariamente effettuare una distinzione fra le diverse tipologie, a seconda delle preferenze personali e degli strumenti che si hanno a disposizione.

Si può infatti differenziare fra:

  • ritratto fotografico in interno;
  • ritratto fotografico in sala posa;
  • ritratto fotografico in esterno;
  • ritratto fotografico ambientale;
  • ritratto fotografico creativo;

In realtà, le tecniche fotografiche basilari per il ritratto e le varie impostazioni della reflex per ritratti sono applicabili a tutte le tipologie, le quali presuppongono comunque un approccio differente e specifico per ciò che concerne il risultato.

La scelta del soggetto

Il primo elemento da considerare, alla base di un ritratto fotografico riuscito, è senza dubbio la scelta del soggetto e le sue caratteristiche psicologiche. Quest’analisi è importante soprattutto se si deve decidere fra un ritratto fotografico di posa o uno in ambientazione naturale.

Se ci si sta approcciando alle tecniche del ritratto fotografico, è forse più opportuno servirsi in un primo momento di modelle e modelli di professione, anche freelance, per un ritratto posato.

In generale, seppure sia sempre necessario far sì che la persona si senta a proprio agio, coinvolgendo soggetti non abituati a stare davanti a una macchina fotografica si rischia di trascurare l’esposizione, la creatività e la composizione, per la necessità di prestare più attenzione alla psicologia del soggetto.

Interagendo con persone abituate allo scatto, non ci sarà bisogno di lavorare sull’aspetto psicologico di colui che viene ritratto, potendo così focalizzare la propria attenzione solo sul ritratto fotografico.

 

Il ritratto fotografico

Consigli tecnici e impostazioni della macchina fotografica

L’attenzione ai particolari, la creatività e la scelta del soggetto più adatto non possono prescindere da una buona base tecnica, volta a cogliere le più appropriate impostazioni reflex per ritratti. Qualche piccola accortezza tecnica rimanderà ai nostri occhi e a quelli dell’osservatore un’immagine di grande impatto emotivo.

Partendo dalla messa a fuoco, è chiaro che lo scopo di ogni appassionato di fotografia e di ritratto fotografico è quello di arrivare allo scatto in modalità manuale, poiché permette di giocare con la creatività ma anche di ottenere una quantità più elevata.

Ciononostante, se non si possiede una reale conoscenza dello scatto in manuale, in un primo momento non è da ritenersi impopolare la scelta della priorità di diaframmi, un’impostazione facilmente individuabile all’interno di qualsiasi reflex.

Successivamente, per la buona riuscita del ritratto fotografico è necessario impostare correttamente gli ISO e ricordarsi di attribuire sempre la priorità al soggetto in primo piano nella scena, poiché così facendo si arriverà al giusto bilanciamento dell’esposizione.

Per ciò che concerne l’obiettivo da utilizzare invece, il discorso può apparire abbastanza complesso e contraddittorio ma è in realtà più semplice di quanto si possa credere: il grandangolo, focale costosa ma versatile, può risultare una scelta azzardata perché per sua specifica conformazione tende a distorcere le figure e quindi in questo caso il volto di un individuo.

In realtà, se lo si utilizza dalla giusta prospettiva, applicando una buona dose di creatività personale e impostando al meglio ISO, luce ed esposizione, può diventare una vera e propria rivelazione per il ritratto fotografico in oggetto.

Il teleobiettivo, per contro, è una focale utile ad ammorbidire i lineamenti e agevola la composizione, anche se un utilizzo troppo intenso può rischiare di appiattire le immagini.

In linea generale, aprendo i diaframmi al massimo si ottiene il tipico effetto sfocato con messa in evidenza solo di alcuni dettagli, mentre un’apertura compresa fra f/5.6 e f/8 renderà il ritratto fotografico totalmente definito.

Il ritratto fotografico è la rappresentazione gestuale ed emozionale di un essere umano, perciò, per immortalarne ogni movimento, ogni espressione, ogni profilo migliore, è consigliabile scegliere l’impostazione dello scatto continuo, presente sulle moderne macchine fotografiche.

Una continuità infinita di scatti sarà utile per selezionare i migliori.

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Per saperne di più

La scelta della location nel ritratto fotografico

Il luogo in cui si va a collocare il protagonista del ritratto fotografico è fondamentale per l’ottenimento di un buon risultato.

Alcune accortezze riguardano i contrasti e gli accostamenti cromatici: ad esempio, un soggetto vestito di bianco sarebbe preferibile da ritrarre su uno sfondo più scuro o colorato, non solo per un miglior impatto visivo ma anche per la qualità del lavoro.

Si deve sempre aspirare ad un accostamento cromatico ottimale e quindi tener presente le caratteristiche dello sfondo che si è scelto per il proprio ritratto fotografico. Ovviamente, a questo si può accostare la propria creatività, la voglia di uscire fuori dagli schemi e di creare qualcosa di diverso dal solito.

Eventualmente, per evitare di prestare eccessiva attenzione ai particolari della location, è possibile utilizzare un’apertura di diaframmi massima in modo da sfocare il retro e mettere in risalto prevalentemente il soggetto del ritratto fotografico.

Viceversa, nel momento in cui si sta ritraendo degli animali, risulta preferibile lasciare più aperti i diaframmi e quindi più nitidi gli sfondi, contestualizzando così il soggetto del ritratto fotografico.

In generale, occhio agli “intrusi”: lo sfondo di un ritratto di qualità non deve distrarre l’attenzione dell’osservatore dal reale soggetto della foto, poiché si tratta della scenografia, non del protagonista principale. Si consiglia quindi di evitare oggetti o soggetti in secondo piano che possano disturbare la composizione.

 

un buon ritratto fotografico

La scelta della luce

La luce è la vera protagonista del ritratto fotografico, ma c’è da dire che ricopre un ruolo di primo piano (per usare un gioco di parole) nella fotografia in generale. Scegliere la tipologia d’illuminazione al momento della creazione dello scatto è basilare, poiché sarà qualcosa che difficilmente si potrà modificare in post produzione.

Non è possibile, né auspicabile, modificare la tipologia d’illuminazione di un ritratto fotografico, poiché la post produzione può e deve agire in maniera lieve e bilanciata su esposizione, contrasto e pochi altri elementi, certamente non sulla direzione della luce.

Per capire qual è la luce giusta in un determinato ritratto fotografico, si deve innanzitutto comprendere cosa si vuole, o cosa è meglio, mettere in rilievo all’interno della composizione.

Se si vuole dare rilievo e risalto alla parte del soggetto più vicina alla macchina fotografica, il lato del viso posto in quel punto non dovrà avere zone in ombra. In generale, qualsiasi elemento si sceglierà di mettere in risalto, anche un particolare del viso, non dovrà avere zone d’ombra.

Le differenti tipologie d’illuminazione applicabili a un ritratto fotografico sono le seguenti:

  1. Luce Piena. La più utilizzata, quella che illumina il soggetto nella parte rivolta al mirino.
  2. Luce di Taglio. La luce nel ritratto fotografico può essere posizionata lateralmente in modo da illuminare una parte del soggetto differente da quella frontale all’obiettivo, magari un lato nascosto al mirino. Viene generalmente evitata su ritratti fotografici a soggetti dai tratti del viso molto netti.
  3. Luce dall’Alto. Chiamata anche Rembrandt, prevede che la fonte luminosa si trovi sopra il soggetto del ritratto fotografico.
  4. Luce a Fessura. Quando la luce filtra sul soggetto evidenziando una zona in particolare o un contrasto, concentrando l’attenzione su dei particolari e indurendone i contenuti.
  5. Luce Soffusa. Nel ritratto fotografico viene spesso utilizzato questo metodo, magari orientando la fonte luminosa su una parete o su un ombrello, in modo da sfocare il fascio di luce. Ne deriverà una qualità fotografica eccellente.
  6. Controluce. Pannelli riflettenti e flash sono gli strumenti utili per ottenere questo tipo di effetto, ma richiedono una conoscenza approfondita delle attrezzature fotografiche professionali, motivo per cui per gli amatori è possibile utilizzare le impostazioni della macchina fotografica per i ritratti, che di base prevedono la scelta automatica e facilmente individuabile della modalità in controluce.

Il bianco e nero nel ritratto fotografico

L’effetto della magia e della classe per eccellenza, che vale la pena sperimentare quando ci si cimenta nelle tecniche del ritratto fotografico.

Nel bianco e nero la luce ha un ruolo di grande importanza, poiché definisce in maniera molto differente contorni, contrasti ed espressività dei soggetti, a seconda di come viene utilizzata. Per questo motivo, è importante prestargli particolare attenzione.

Il bianco e nero è il colore degli artisti, degli amanti del vintage, del cinema, della storia della fotografia. Anche i più scettici si ricrederanno sull’impatto emotivo che può generare l’utilizzo di un bianco e nero su un ritratto fotografico.

Che sia un ritratto malinconico, serio o dall’espressione dura e profonda, che sia un sorriso di estasi, sorpresa o gioia, impostare il bianco e nero sulla propria reflex cambierà totalmente e in meglio il punto di vista di un ritratto fotografico.

Il ritratto in bianco e nero

La post produzione nel ritratto fotografico

Come per tutte le tipologie di scatto, il ritratto necessita di qualche piccola miglioria, ottenibile mediante l’utilizzo di specifici software di post produzione.

Ne esistono molti, i più utilizzati sono senza dubbio Adobe Photoshop, Adobe Lightroom ma anche il plug-in di Photoshop, cioè Camera Raw.

Per quanto riguarda il ritratto fotografico, utilizzare impostazioni di post produzione troppo articolate o importanti rischierebbe di rendere la foto eccessivamente artificiale e togliere naturalezza alla scena.

L’intento della post produzione non deve mai essere quello di alterare eccessivamente lo scatto, ma di eliminare dei piccoli difetti o delle piccole distorsioni, come lo schiarire qualche zona troppo in ombra, il cancellare qualche piccola imperfezione del viso o il rendere quest’ultimo più simmetrico.

In ogni caso, le impostazioni e le tecniche fotografiche sono la base da cui partire per ottenere un lavoro di qualità, sono la condizione imprescindibile per evitare di dover rendere la post produzione controproducente.

Il ritratto fotografico viene in questa fase reso semplicemente più bello, interviene laddove la macchina fotografica non è riuscita ad arrivare e tira fuori il potenziale artistico che c’è in una determinata immagine.

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