L’arte NFT ha i (5000) giorni contati

Le opere NFT pongono il sistema dell’arte - chi la fa, chi la vende, chi la colleziona- di fronte a possibilità pressoché tendenti all’infinito. L’arte digitale permette di creare infinite versioni di uno stesso file, imprese grandiose e in continuo divenire, senza porsi umane limitazioni di temporalità.  Gli NFT mettono in discussione lo scetticismo imperante nei confronti dell’immaterialità, il se-non-vedo-non-credo dei beni non tangibili.

Una caricatura abbozzata dello zio, scenari ipertecnologici e iridescenti, Joe Biden abbigliato da stripper: sono solo alcune delle migliaia di immagini digitali che compongono Everydays: the first 5000 days dello statunitense Beeple, tra le più discusse opere d’arte NFT degli ultimi anni. Battuta all’asta da Christie’s per 69,3 miloni di dollari, Everydays è un monumentale mosaico di 21,069 per 21,069 pixels che raccoglie in un’unica cornice le opere realizzate dall’artista e graphic designer in quattordici, lunghi, anni di produzione creativa. La sua vendita record rappresenta uno spartiacque cruciale nella storia del collezionismo portando alla ribalta il fenomeno dell’arte NFT, ma anche i suoi numerosi punti ciechi.

Everydays: the first 5000 days è un progetto composto da cinquemila opere, realizzate ogni giorno dal 2007 al 2021 come in uno sketchbook espanso e digitale. Mike Winkelmann, noto al pubblico come Beeple, ha postato quotidianamente su Instagram le sue creazioni, senza mai uno sgarro. Gli schizzi e fumetti iniziali hanno lasciato via via spazio alle più recenti opere grafiche 3D di satira politica e sociale. Il progetto Everydays fotografa, dunque, un’evoluzione stilistica durata anni ma lo fa in modo sorprendentemente immediato e sincronico: creando un unico collage dalle proporzioni grandiose. Beeple restituisce ai followers un campionario del suo vastissimo alfabeto visivo, a metà fra l’opera magna dell’arte digitale e il gigantesco scherzo di un nerd.

Secondo alcuni artisti, gli NFT entreranno sempre più nel nostro quotidiano, cambiando a poco a poco la percezione che si ha di essi e l’uso che se ne fa, apriranno le pratiche artistiche a nuovi rischi e possibilità.

Tuttavia, a far discutere di Beeple non sono i contenuti della sua arte, quanto le sue modalità di fruizione e vendita. Everydays: the first 5000 days è la prima opera d’arte NFT venduta da Christie’s. Con questa scelta marcata, la casa d’asta ha sottolineato le possibilità di un mercato ancora inesplorato, legittimando una tipologia d’arte prima di allora considerata una moda transitoria. L’acronimo NFT (Non-Fungible Token) indica un bene digitale “non fungibile”, unico e individuale, non soggetto a sostituibilità, come un’opera d’arte. Può rappresentare un oggetto reale ma anche completamente digitale, come l’opera di Beeple o il primo tweet della storia dell’Internet -sì, vale davvero qualche milione di dollari-.
La compravendita delle opere NFT avviene online attraverso criptovalute e la loro autenticità è certificata dal sistema di controllo blockchain che le identifica come prodotto digitale univoco. Ad oggi, il più usato è Ethereum con la criptovaluta Ether, mentre l’arte NFT è venduta in larga parte sul celebre marketplace OpenSea. Contrariamente a quanto si possa pensare, però, il collezionista di NFT non acquista l’opera fisica o il suo file, né tantomeno ne compra i diritti d’autore: acquista il certificato che ne identifica la sua proprietà, lasciandola però visibile a tutti e tutte gli utenti del web. 

È un cambiamento non da poco. Le opere NFT sfocano i confini tra cosa sia considerabile e vendibile come arte; creano discussione sulla liceità di pratiche artistiche totalmente immateriali e sulle nuove frontiere del diritto d’autore e di proprietà. Everydays: the first 5000 days e la parabola ascendente di Beeple sono nella loro immediatezza emblematici nel sollevare alcuni aspetti difficoltosi di questo tipo di arte che meritano di essere approfonditi. Siano essi un fenomeno passeggero o un reale punto di svolta nella storia dell’arte e del collezionismo, gli NFT stanno modificando ancora una volta la percezione dell’oggetto artistico in un panorama in rapida e continua trasformazione.

Nuovi e vecchi collezionismi

Cosa spinge un essere umano a collezionare? Quali motivazioni lo inducono ad accumulare oggetti? Ragioni razionali e irrazionali, logiche e affettive, guidano l’atto del collezionare. Status e prestigio, gusto estetico, un investimento oculato o il coinvolgimento emotivo sono alcune delle motivazioni più frequenti: i collezionisti esperti sono investitori sentimentalmente ed economicamente coinvolti. Le loro scelte rispecchiano un sistema di valori affine, donando alle opere d’arte un’aura quasi mitica. Tuttavia, a rendere l’esperienza del collezionista così significativa è la fruizione diretta e intima dell’oggetto. Fino a poco tempo fa scindere l’impulso a collezionare dal desiderio di possesso di un bene fisico e autentico era pressoché impensabile. L’arte NFT ha ribaltato quest’equazione: collezionare non significa più solo possedere, interagire, osservare un oggetto artistico tangibile e privato, ma avvicinarsi a un’opera volatile, impalpabile, visibile pressoché da chiunque navighi sul web.

Con l’arte NFT cambia perciò radicalmente anche la figura del collezionista. Basti pensare ancora una volta all’opera di Beeple, acquistata dal cripto-investitore Vignesh Sundaresan, meglio noto con lo pseudonimo di Metakovan e fondatore di Metapurse, un grande fondo di NFT. Metakovan non è un collezionista d’arte in senso tradizionale, il suo acquisto è un investimento finanziario di larga portata. Tuttavia, ancora una volta le ragioni economiche del collezionismo si intersecano con quelle sociali e identitarie. Acquistare Everydays e farlo a quella cifra è un modo per consolidare e dare dignità al mondo degli investimenti online da cui Metakoven proviene. È un tentativo di mostrare come la tecnologia e il digitale siano molto più reali, tangibili, redditizi di quanto appaiano a chi li vive lateralmente. È la validazione di una nuova classe sociale, dai nuovi status symbols.

Opere d’arte diffuse e virali

Questo sguardo costantemente rivolto all’esterno, al pubblico, è una delle caratteristiche fondanti del collezionismo digitale. Le opere NFT non sono realizzate per essere private o per essere conservate in inavvicinabili caveau, non nascono per essere accessibili a pochi, selezionatissimi, privilegiati. Il collezionista di NFT trae vantaggio dall’esposizione, dalla riproduzione anche martellante sui social. Everydays di Beeple, per esempio, prima di essere venduta da Christie’s non era nient’altro che un feed Instagram, visto da 2,5 milioni di utenti. L’aspetto virale ha senza dubbio impattato sul suo impressionante prezzo di vendita. L’arte NFT acquista rilevanza se condivisa da più persone. Valore e visibilità in questo tipo di mercato sono direttamente e vertiginosamente proporzionali.

Sostenibilità, riciclaggio, furti e altri punti irrisolti

Tuttavia, nonostante le premesse innovative, l’arte NFT è ancora un mercato assolutamente incerto, non regolamentato e dai numerosi punti controversi. Sostenibilità e impatto ambientale sono un primo punto critico. Il sistema blockchain è una tecnologia che richiede l’uso massivo e globale di server e pertanto ad altissimo dispendio energetico. Inoltre, il mercato NFT e delle criptovalute non ha ancora una legislazione fiscale ben delineata, rendendo riciclaggio e guadagni illegali all’ordine del giorno. Infine, l’incertezza e la mancata regolamentazione toccano in prima persona anche artisti e artiste che in un panorama così fluido e privo di tutele si trovano spesso a far fronte a furti e violazioni delle loro opere.

Un arte post-umana

Le opere NFT pongono il sistema dell’arte – chi la fa, chi la vende, chi la colleziona- di fronte a possibilità pressoché tendenti all’infinito. Come allude il titolo Everydays. The first 5000 days, l’arte digitale permette di creare infinite versioni di uno stesso file, imprese grandiose e in continuo divenire, senza porsi umane limitazioni di temporalità.  Gli NFT mettono in discussione lo scetticismo imperante nei confronti dell’immaterialità, il se-non-vedo-non-credo dei beni non tangibili. Avvicinano il mondo fisico a quello digitale. In equilibrio fra realtà materiale e immateriale, la contemporaneità interseca e fa scivolare i due piani, creando una terza via. Secondo artisti come Beeple, gli NFT entreranno sempre più nel nostro quotidiano, cambiando a poco a poco la percezione che si ha di essi e l’uso che se ne fa, apriranno le pratiche artistiche a nuovi rischi e possibilità. Per cinquemila giorni, o molto più.

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