Hai vinto tu

Basta” si disse Luca, guardando assente il suo riflesso scorrere nelle vetrine ai lati della strada. Cominciò a camminare più rapidamente, infilando un passo dietro l’altro guardando l’asfalto senza mai sollevare gli occhi, contando i passi verso l’auto.
Basta” si ripetè ancora una volta.
Oggi avrebbe messo un punto alla storia con Lia. Odiava sentirsi così. Solo, eppure diviso a metà.
Pensò ad Elena che lo aspettava paziente da due anni. Ma lui niente, intrappolato com’era.
Ogni maledetta domenica la stessa scena: Luca si svegliava, indossava il suo completo grigio, quello che a Lia piaceva tanto, camminava veloce e risoluto fino all’auto e partiva.
Un’ora di strada per arrivare da lei, dirle tutto, combattere i suoi mostri e finalmente lasciarla andare. Durante il tragitto ripeteva tra sè e sè tutto il discorso. Assurdo. Surreale. Tanto sapeva che Lia non avrebbe ascoltato una sola parola. Poi a metà strada si fermava, piangeva, tornava indietro e riprendeva la sua vita, uguale a prima. Fino alla domenica successiva.
Ma oggi no, diamine! Oggi ce l’avrebbe fatta.
Per darsi forza cominciò a ripensare ai loro estenuanti litigi, quelli in cui ad un certo punto Luca smetteva di parlare, si buttava sul divano e si limitava a guardarla senza dire nulla. Non una parola. Solo una specie di sorriso rassegnato.
Finchè Lia esausta e sconfortata gli diceva “Ok, hai vinto tu” e se ne andava.
Finì il tramonto che era ancora sulla strada.
Quando finalmente arrivò, la nebbia era fitta e circondava i lampioni già accesi lungo il viale dando all’atmosfera un alone di irrealtà.
Luca odiava la ritualità di quel percorso.
Il procedere lento dell’auto sulla ghiaia, l’odore intenso dei cipressi sul crinale della collina, il terreno mal recintato, le crepature del marmo gelido e la luce fioca delle candele che illuminavano il viso di Lia ingiallendolo appena un pò, ma lasciando intravedere ancora lo sguardo grigio-blu profondo, immobile, e la piega quasi impercettibile delle labbra catturata dal fermo immagine in una specie di sorriso.
In quel momento, il riecheggiare di tutte le cose che si era ripromesso di dirle una volta, svanì.
Riuscì a pronunciare sottovoce solo poche parole.
“Stavolta hai vinto tu”.


Questo racconto è stato scritto dall’autore durante il corso di Scrittura Creativa de Il Melograno, condotto da Marco Caponera.