Tutto sul linguaggio del corpo

Il Melograno | 21 Agosto 2021
Tutto su il lnguaggio del corpo

Paul Watzlawick, filosofo e psicologo svizzero, è stato uno dei massimi esperti della comunicazione umana. Nel 1967, con il gruppo di ricerca di Palo Alto, divulgò un documento chiamato Pragmatica della comunicazione umana, che vuole definire gli assiomi della comunicazione. Il primo è particolarmente interessante, e recita: è impossibile non comunicare.

Cosa vuol dire? Semplice: che se per esempio ce ne stiamo in silenzio, fermi immobili da una parte, nel bel mezzo di una conversazione o di una riunione di lavoro, stiamo comunque comunicando qualcosa.

Questo ci porta a comprendere come il nostro linguaggio non è solo fatto di parole, seppur importanti, ma anche e soprattutto è fatto di tutto quello che può rientrare nella definizione “linguaggio del corpo“: il modo in cui stiamo seduti, la nostra postura, come muoviamo le mani, le espressioni che facciamo con il viso o che punto nella stanza scegliamo di occupare.

Le parole sono una barca, il mare è il nostro corpo

Il corpo parla attraverso una serie di segnali che non sempre siamo in grado di gestire e di riconoscere. Il linguaggio del corpo è il primo biglietto da visita che abbiamo quando conosciamo o ci relazioniamo con le persone e imparare a riconoscerlo, sia su di noi che sugli altri, ci serve per dialogare meglio, per avere relazioni interpersonali migliori.

La frustrazione più grande è quella di essere fraintesi, avere intenzione di far passare un determinato messaggio che gli altri non comprendono oppure interpretano male. Forse siamo convinti di aver parlato bene, ma, come detto, le parole non bastano. Come diciamo spesso a lezione, nel corso di Recitazione, le parole sono come una barca, per navigare hanno bisogno del mare: il mare è il nostro corpo e il suo linguaggio. Essere coscienti del potere del nostro linguaggio corporeo e imparare a potenziarlo e a renderlo adatto alle situazioni può davvero cambiare la nostra prospettiva sulla vita, sulle nostre relazioni affettive e di lavoro.

Quindi abbiamo detto, ogni gesto che facciamo, anche se involontario, comunica qualcosa a chi ci sta intorno.

La postura nel linguaggio del corpo

Ad esempio, se siamo infastiditi o nervosi può capitarci di battere nervosamente la gamba e questo non solo può infastidire chi ci è seduto accanto ma comunica anche a chi abbiamo intorno che è il caso di lasciarci stare.

Anche la postura è altrettanto importante perché è il modo che abbiamo di posizionarci nel mondo.

Alexander Lowen, famoso psichiatra e psicoterapeuta americano, creatore della bioenergetica, spiega bene nei suoi libri quanto molte delle nostre espressioni idiomatiche facciano riferimento al corpo e quanto riflettano effettivamente sulla realtà: se incontriamo una persona che è abituata a “portare tutto il peso sulle spalle“, la vedremo davvero con le spalle incassate, spostate in avanti, con la testa pesante, e probabilmente i suoi movimenti risulteranno lenti e pesanti.
Se parliamo con una persona che ha “la testa tra le nuvole“, notiamo come la parte posteriore del suo corpo è molto più sviluppata di quella inferiore e i movimenti delle braccia saranno rapidi e leggeri, ma se, al contrario, nostro fratello è una persona con “i piedi per terra“, avrà delle gambe molto forti e pronunciate.

Quando entriamo in relazione con le altre persone il linguaggio del corpo che utilizziamo ci caratterizza e ci permette di comunicare il nostro livello di sicurezza o di insicurezza sia in un contesto di svago che in un contesto lavorativo.
Esistono molti strumenti che ci consentono di lavorare sul nostro linguaggio del corpo e che ci permettono di controllare e riconoscere quali sono gli atteggiamenti del corpo sbagliati che ci possono penalizzare e quali sono invece quelli validi che ci possono valorizzare.

Le espressioni facciali e le mani nel linguaggio del corpo

Non tutte le parti del nostro corpo comunicano allo stesso modo. La palma d’oro va sicuramente al viso. Non è un caso che tra il collo e la fronte abbiamo più di 30 muscoli, che oltre per le funzioni vitali servono anche a comunicare quello che pensiamo (anche quando non vorremmo). Un esercizio che si fa a teatro, per esempio, è quello di utilizzare la maschera neutra. La maschera neutra è una maschera in cuoio che non ha espressione, è neutra, appunto.

Jacques Lecoq, attore e pedagogo francese, iniziò ad utilizzare la maschera neutra per aiutare gli attori ad esprimersi con tutto il corpo, non solo con il viso. Il principio è semplice: se hai sul viso una maschera neutra, senza espressione, non puoi aiutarti con la mimica facciale, ma devi usare tutto il corpo per esprimerti. È un esercizio bellissimo e molto utile.

Altra parte importante: le mani. Se vogliamo possiamo definirle delle antenne e comunicano emozioni a chi ci sta intorno. Se mentre parliamo con qualcuno le tormentiamo o le agitiamo probabilmente risulteremo fin da subito stressati e nervosi. Muoverle con cognizione di causa e gestirle bene, darà l’impressione di essere persone che “sanno dove mettere le mani”.

Ma questi sono solo pochi e semplici esempi. Esistono tecniche più specifiche che ci possono essere insegnate e che vengono dal teatro. Gli attori infatti riescono a sottolineare le parole e le emozioni grazie a tecniche specifiche di gestione del loro linguaggio del corpo ed è proprio grazie al loro corpo che riescono a farci entrare nel racconto e a farci vivere le emozioni della scena.

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Il linguaggio del corpo nel teatro e nella danza

Anche la danza è terreno di comunicazione non verbale. I danzatori attraverso il movimento riescono a raccontare e interpretare vere e proprie storie. Grazie alle espressioni del viso, alla mimica e alla gestualità riescono a farci commuovere o a divertirci insomma a farci provare sensazioni forti senza mai dire una parola.
Ma anche chi usa tutti i giorni le parole per lavoro deve essere in grado di usare al meglio il proprio linguaggio del corpo. Gli insegnanti ma anche i venditori devono infatti riuscire a farci fidare di loro non solo con le parole ma anche con la postura e con i gesti, con gli sguardi e con i sorrisi.

La prossemica e il contatto fisico

Due sfere importanti della comunicazione non verbale sono la prossemica e il contatto fisico. La prossemica studia la distanza che teniamo dalle cose e dagli altri. Edward T. Hall, antropologo statunitense che primo ha coniato il termine, sostiene che alla distanza fisica, corrisponde anche una distanza relazionale. Per intenderci, se siamo a 50cm da una persona, avremo una relazione di intimità, mentre la distanza pubblica è a 4/5 metri. Ovviamente sono distanze empiriche e variano di contesto in contesto. Parlare di “vicino” o “lontano”, sostiene Hall, ha poco senso, perché cambiano in base alle relazioni tra le persone, al contesto in cui sono, alla cultura in cui sono immersi. Saper leggere le distanze tra le persone, ci fornisce dati molto interessanti.

Il contatto fisico invece è altrettanto importante. Comunichiamo anche con quello. Tocchiamo una spalla, sfioriamo un braccio, stringiamo una mano. Toccare o essere toccati, rappresenta forse il modo più coinvolgente di comunicazione umana, spesso anche quello più intenso. Ecco perché è importante non abusarne e capire se l’altra persona è disposta o meno ad accettarlo.

Gli occhi nel linguaggio del corpo

Anche gli occhi giocano il loro ruolo nel linguaggio del corpo. Nella vendita ad esempio è utile comunicare sicurezza guardando negli occhi il nostro interlocutore per mostrarci attenti e interessati ma bisogna fare molta attenzione perché questi segnali potrebbero anche essere interpretati come atti di arroganza e potrebbero farti perdere il cliente.

Proprio per evitare di esagerare in un senso o nell’altro decidere di frequentare un corso che lavora sul linguaggio e l’espressività del corpo, come ad esempio un corso di recitazione o un corso di public speaking, può essere davvero di grande aiuto.

Un corso basato sugli esercizi più innovativi per farti conoscere e potenziare il linguaggio del corpo ti può insegnare moltissimi modi per sviluppare le tue potenzialità e anche se non stai cercando un lavoro o non devi dare un esame all’università un corso che ti insegni a sviluppare la comunicazione non verbale ti sarà di grande aiuto in ogni aspetto della tua vita.

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